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Musica, Musicae

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Concerto dedicato alla musica della Roma antica e del mondo Etrusco

La musica è sempre stata la stessa? Suonava così anche più di duemila anni fa? Oppure, nel tempo, ciò che chiamiamo “musica” è cambiato, trasformandosi in qualcos’altro?

Grazie al ricercatore e musicista Francesco Landucci, specializzato nello studio della cultura musicale del mondo romano ed etrusco, abbiamo potuto compiere un vero viaggio nel tempo durante l’evento che si è tenuto la sera del 17 agosto 2025, nel cortile del Museo Archeologico Regionale di Aosta.

L’obiettivo: scoprire che cosa fosse davvero “la musica” ai tempi degli etruschi e dei romani. E la sorpresa è che, in fondo, molto è cambiato… ma molto è rimasto lo stesso. Certo, gli strumenti si sono perfezionati, i ritmi e le melodie hanno seguito le loro evoluzioni. Ma la musica — intesa come espressione intenzionale di suoni armonici — ha sempre accompagnato l’umanità, servendola, guidandola, ispirandola.

Quello proposto da Landucci non è stato solo un concerto, ma un autentico momento di approfondimento culturale e artistico, arricchito dalla partecipazione dell’ensemble dei giovani musicisti della SFOM. Dopo un campus intensivo guidato da Landucci, i ragazzi hanno sperimentato strumenti e sonorità del passato, portando sul palco un dialogo vivo tra antico e moderno.

Accanto alla musica, si sono alternati racconti, spiegazioni e riarrangiamenti di arie etrusche e romane, capaci di trasportare il pubblico in un viaggio sonoro affascinante, tra estasi e curiosità. Sul palco, i giovani musicisti si sono cimentati non solo con i loro strumenti abituali, ma anche con strumenti inusuali ed esotici, capaci di evocare melodie lontane, misteriose, quasi ipnotiche.

Un’esperienza inaspettata e coinvolgente, salutata da un lungo applauso ai giovani e coraggiosi interpreti, che non si sono lasciati intimidire né dalle armonie così lontane dal nostro tempo, né dalla sfida di dare voce a strumenti mai visti prima.

Operazione cofinanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato italiano, Fondo di Rotazione, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg VI-A Italia-Svizzera.