L’invito al viaggio
Un invito al viaggio invisibile: il carnet de route MAIA.
Come nella poesia di Baudelaire – e come nella canzone di Battiato – ho ricevuto un invito al viaggio. Mi capita spesso: nella difficile definizione di ciò che faccio come lavoro, una costante è il fatto di essere invitata. A scrivere, a parlare, a partecipare, a presentare. Vivo di inviti e di persone così gentili da continuare sottopormene. Questo invito però è qualcosa di speciale.
Innanzitutto perché è un invito a lungo termine: tre anni di viaggio. Poi perché i soggetti coinvolti in questo viaggio – misterioso e entusiasmante – sono talmente tanti che non li riesco ancora a enumerare: archeologi, ricercatori, scienziati, conservatori, ma anche musicisti, ballerini, performer. Arte e scienza, bellezza e ricerca, un connubio che mi ha fatto subito accettare la sfida. E poi l’argomento: raccontare la meraviglia dell’invisibile. Un invisibile che prende forma man mano che ci immergiamo in un mondo fatto di segni, tracce e strati. Seguitemi in questa avventura, non rimarrete delusi.
Il carnet de route MAIA contiene “storie dal di dentro”, dove l’interesse personale, il mio, è il motore dell’azione. Un luogo che raccoglie appunti, video, foto, racconto dei luoghi e di quello che in questi luoghi mi capita.
Tutto questo avviene con il cofinanziamento dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato italiano, Fondo di Rotazione, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg VI-A Italia-Svizzera.
I partner del programma sono le Canton du Valais e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’Office Cantonal d’Archéologie, la Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale, l’office régional du tourisme Vallée d’Aoste, l’association RAMHA – recherches archéologiques du Mur (dit) d’Hannibal, et l’Université de Lausanne.







